Wanderlust
di Tittarelli Alessia
Sede legale:
Via Mercatale, 60 - 60030
Belvedere Ostrense (An)
P.Iva: 04298920168 - REA AN294737
is anyone everywhere
Questo sito è stato realizzato da Pangeaweb.eu
€150.00 (In Stock)
Statua in ottone
altezza 23,5 cm
larghezza 18,5 cm
peso 1,1 kg
Shiva è il creatore dello Yoga che poi verrà donato agli uomini, ma in questa forma il suo ruolo assume una caratteristica differente, nelle sembianze di Nataraja egli è il sommo yogin, sta danzando ma anche praticando yoga.
Vediamo che spesso, ciascuno di questi elementi identificativi di Shiva Nataraja ha un significato macroscopico legato alla cosmogonia (la creazione e distruzione del mondo) ed uno microscopico legato al singolo essere umano. Il luogo della danza è il centro del mondo così come il centro all'interno del cuore.
- Shiva danza all'interno di un cerchio chiuso da dardi infuocati, simbolo del fuoco cosmico che tutto crea e tutto consuma, del cerchio ciclico delle ere che si succedono e del cerchio delle esistenze dell'uomo (il samsara, ciclo di rinascite).
- I capelli di Shiva sono sempre rappresentati lunghi e ricci, perchè da essi si genera il Gange, ma, in questo caso contrariamente dal solito, non sono raccolti, bensì ondeggiano liberamente a ventaglio dietro la testa, a sottolineare la natura selvaggia ed estatica della danza.
- La prima mano destra regge un damaru, un piccolo tamburo a clessidra, simbolo del tempo e del ritmo, della pulsazione della danza stessa, della sospensione del tempo "normale" durante la danza.
- La prima mano sinistra della divinità contiene il sacro fuoco di Agni, altra divinità del pantheon, che possiede la forza della creazione e della distruzione.
- Sul secondo braccio destro è arrotolato un cobra. Shiva non teme nessun veleno, neppure le forze negative che provengono da se stessi ( dalla propria mente o dal proprio ego), anzi, avendo ricondotto alla giusta prospettiva tali forze, esse acquisiscono valore positivo e sono ornamento del Dio.
- Il palmo della seconda mano destra sottolinea ulteriormente la precedente caratteristica, essendo ritratto nel cosiddetto Abhaya mudra, simile al nostro gesto di "alt": la mano piegata con il palmo in avanti e tutte le dita stese, nella posa tipica anche di Buddha. Questo gesto significa appunto "coraggio", così come Abhaya in sanscrito. E' il coraggio di cui ha bisogno l'iniziato per muoversi nel mondo fisico ignorando i pericoli.
- La seconda mano sinistra indica il piede della gamba piegata, in un gesto che assume caratteristiche tipicamente coreografiche legate alle danze indiane, fa parte quindi di quegli elementi che fanno capire si tratti proprio di una danza.
- Sul volto di Shiva appare anche il terzo occhio, in via eccezionale leggermente aperto. Sappiamo che il terzo occhio di Shiva ha il potere di incenerire ciò che guarda, in questo caso conferisce il potere distruttivo della danza. Il terso occhio è anche l'occhio introspettivo per l'adepto, che quando aperto permette di vedere la realtà trascendente ed entrare in contatto con il divino incenerendo il mondo dell'illusione che lo circonda.
- Shiva danza in piedi su un demone, il nano Apasmara, rappresentando la vittoria della conoscenza sull'ignoranza, utilizzata a proprio favore come piedistallo per la danza.
- In mezzo a queste forze distruttrici e terribili, Shiva sorride, perché domina ed è padrone del tutto, è sereno nel caos e nelle avversità come lo deve essere l'adepto che conosce la verità.